La cura con il cibo

Tutti i popoli hanno una loro tradizione culturale gastronomica che rivela, oltre ad una certa capacità creativa nell’utilizzo delle risorse alimentari del territorio, anche un’antica saggezza medica. 

Il cambiamento nelle abitudini alimentari da un secolo a questa parte è stato profondo : mentre il consumo di proteine è stato quasi stabile, quello dei grassi è salito esageratamente ed è crollato il consumo di carboidrati complessi. 

Sono aumentati i consumi di carne, grassi, zuccheri e dolcificanti; mentre sono calati quelli di frutta, verdura, patate e cereali. 

La carne che mangiamo è chiaramente ben diversa da quella che consumavano i nostri antenati : la carne del bestiame allevato contiene ad oggi il 25/30% di grassi, mentre la selvaggina ha una percentuale di grassi nettamente inferiore al 4%. Il consumo elevato di zuccheri raffinati è invece stato collegato all’impennata di molte malattie croniche come l’obesità, il diabete, le malattie cardiache ed il cancro.

L’eccesso di sale alimentare comporta uno squilibrio del rapporto potassio/sodio, uno squilibrio che favorisce l’ipertensione. Il consumo diminuito di frutta e verdura , oltre che a ridurre la quantità di sostanze antiossidanti, importanti per il nostro organismo, comporta anche una riduzione di fibre alimentari, indispensabili per prevenire malattie cardiovascolari e dell’apparato digerente. 

Ormai è chiaro che nell’alimentazione è importante ridurre il consumo di grassi almeno del 30/40%, consumare almeno 5 porzioni di frutta e verdura al giorno, limitare il livello di alcool, zucchero e sale. 

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